Prendete una tazza di tè, un vassoietto con biscotti al burro e un plaid e avrete i compagni di viaggio perfetti per un viaggio stando seduti comodamente sul divano. Il viaggio che può offrire ad ogni lettore Kate Morton con Il giardino dei segreti. Sì, ogni libro è un viaggio ma devo riconoscere che questo dell’autrice australiana alla quale mi sono approcciata per la prima volta, mi ha dato la sensazione di un viaggio più di altri.
1913. Su una nave diretta in Australia, qualcuno trova una bambina abbandonata. Una donna misteriosa aveva promesso di prendersi cura di lei. Ma è scomparsa senza lasciare traccia.
1934. Nell O'Connor scopre un segreto che cambierà la sua vita per sempre.
1976. Molti anni più tardi si lascerà tutto alle spalle per cercare la verità, e raggiungerà Blackhurst dove c’è quella che un tempo era la dimora della nobile famiglia dei Mountrachet.
2005. Alla morte di Nell, sua nipote Cassandra riceve un'eredità inaspettata. Il Cliff Cottage, con il suo giardino dimenticato, famoso per i segreti che nasconde: quelli dell'oscura famiglia Mountrachet e della sua guardiana Eliza Makepeace, autrice di inquietanti favole vittoriane.
È in quel giardino, alla fine, che Cassandra trova la verità sulle proprie origini, e scioglie l'antico mistero della bambina perduta.
Prima di tutto l’atmosfera e le ambientazioni hanno contribuito a portarmi con la fantasia in epoche diverse, in quanto la narrazione procede alternando diversi periodi storici e in ognuno il punto di vista sul quale è posta l’attenzione cambia: da quello di Eliza, Nell e Cassandra.
Leggendo si ha modo così, secondo me, di porre l’attenzione su diversi aspetti e dettagli delle loro vite che abbracciano un arco di tempo che va dal‘900 ai primi 2000. Perché la storia è intricata e complessa, raccogliere tutti i pezzi del puzzle non è semplice e io stessa a volte sono stata in difficoltà. Dalla seconda parte però la lettura è avanzata più spedita o meglio più chiara. Infatti, mi sono concessa una lettura calma e lenta perché sentivo i dover gustare ogni pagina e di dover mantenere una certa attenzione per poter cogliere quante più informazioni possibili.
Le descrizioni sono un punto di forza per questa autrice esperta dell’età vittoriana e rendono ancora più interessanti i personaggi sia principali che secondari. Intorno alle protagoniste ruotano personaggi infatti che vanno a completarle o a fare da contrapposizione per esaltarle ancora di più. Si crea suspance proprio scoprendo poco alla volta un ricordo, un flash back, un dubbio o un segreto che ognuno di loro custodisce. I segreti sono il fulcro della storia, sono disseminati nella coscienza dei personaggi che se li tengono stretti e nel cuore pieno di speranza di chi vuole scoprirli come Cassandra.
La famiglia, o meglio i legami familiari sono l’elemento sul quale è costruita la narrazione. Credo sia anche l’elemento che attrae di più i lettori perché si racconta la vita di tutti. Tutti hanno una famiglia e tutte le famiglie custodiscono segreti. Le ricerche sull’albero genealogico e sui propri antenati sono una tematica affascinate. Chi siamo? Da dove veniamo? Verso dove andiamo?
Sono domande esistenziali che almeno una volta nella vita ci siamo fatti tutti. Come chiederci magari con quale nostro antenato abbiamo un legame speciale.
A dare spazio alle domande che Cassandra e prima sua nonna si pongono sulle loro origini c’è il mare, elemento naturale per eccellenza che suscita pensieri e riflessioni. La scogliera in cima alla quale c’è il misterioso cottage inglese che Cassandra eredita dalla nonna. Scoprirlo, aprirlo e portarlo a nuova vita è un processo che simbolicamente rappresenta la ricerca che lei fa nel passato della sua famiglia seguendo la linea matriarcale che dalla nonna la porta fino alla bisnonna.
Si andranno a delineare nella sua ricerca tutte figure di donne forti ma nello stesso tempo segnate da debolezze e segreti che non hanno mai voluto rivelare.
Il giardino dei segreti è una favola moderna e non a caso contiene in sé delle favole, proprio quelle di Eliza Makepeace, la figura più accattivante e dalle mille sfaccettature che di pagina in pagina conosciamo da bambina fino a quando diventa adulta. Sogno, incanto, Natura e mistero. Donne e segreti. Sentimenti ed emozioni. Una scrittura a in alcune parti prolissa ma scorrevole, che riflette il fitto intreccio dei fatti.
Il giardino dei segreti è la lettura giusta per l’inverno, quella adatta a chi desidera perdersi in tante vite dove tutto è da scoprire, per una lettura che non annoia ma mantiene l’attenzione alta dall’inizio alla fine.
Un romanzo con un messaggio di cui forse si fa portavoce: nessuno sfugge al proprio destino e alle azioni dei propri antenati! Ma cosa più importante noi siamo chi ci ha preceduto ma anche qualcosa in più per cui dobbiamo basare la vita su ciò che abbiamo e desideriamo per noi, non su quello che ci manca.