L'insonnia era arrivata una sera di settembre. L'avevo riconosciuta subito come fosse il viso di un'ex amante che si accorge tra la folla del sabato pomeriggio. E avevo finto di non riconoscerla. Non subito.
Inizia così il racconto Insonnia di Andrea La Rovere e che dà il titolo anche alla raccolta di cui fa parte. E' un incipit senza preamboli che da subito mostra la realtà al lettore, di parola in parola poi procede nel farlo addentrare nelle ambientazioni, nei pensieri e nei turbini oscuri dei personaggi.
Ognuno dei diciotto racconti che compongono Insonnia, l'opera di esordio di Andrea La Rovere, ha questa prerogativa: condurti per mano o come da dietro una camera da presa tra le scene di un film in bianco e nero dove è il regista ma in questo caso la penna dell'autore, a mostrarti particolari suggestivi, dettagli, di cose e persone. Fino a sprofondare nell'abisso dell'anima dell'individuo in cui si riflettono purtroppo le ombre della società: meschinità, cinismo, prepotenza, egoismo e ipocrisia.
Un uomo gira per la città deserta, di notte, cercando di sconfiggere l'insonnia; un misterioso oggetto metallico sospeso sul campo di grano di un anziano agricoltore; un inquietante inseguimento nella notturna Parigi di fine Ottocento; un imprenditore ossessionato dalla sua nuova pistola...
Andrea La Rovere è articolista per diverse testate ma anche un artista figurativo, questo si percepisce inevitabilmente. Le atmosfere ricordano quelle di E. Poe, uno dei scrittori più amati da Andrea stesso e la cura dei dettagli rimanda al suo lato creativo attento all'immagine. Così come la capacità di fotografare un personaggio, uomo o donna comune della quotidianità, che sotto la lente di ingrandimento della scrittura dell'autore risalta col suo carattere distintivo.
Di ogni protagonista dei racconti infatti, colpisce quel determinato aspetto che credo a volte irriti chi legge perché in maniera cruda e vera, con l'aggiunta di sottile ironia, offre come in uno specchio una luce fioca che possiamo riconoscere se non in noi in qualcuno che conosciamo. Tra la dimensione notturna senza tempo e gli angoli di quartieri di provincia si dispiegano i racconti di storie drammatiche, crude, surreali che fanno riflettere, non lasciano mai indifferenti. E poi i finali, li ho apprezzati tantissimo. Di quelli che non ti aspetti, che ti sorprendono o ti salutano come un addio inevitabile.
Punto di forza di questo libro è lo stile pulito e diretto, ben curato nella forma e nella scelta delle parole.
Insonnia è stata anche l'opera vincitrice sez. Narrativa dell'VIII edizione dl Premio dell'Editoria Abruzzese 2020.
Conosco Andrea La Rovere personalmente e in Insonnia ha raccolto racconti noir scritti in quindi anni, spero tanto di poter leggere una sua nuova pubblicazione e che non ci faccia attendere cosi tanto tempo!