Il FLA, Festival della letteratura e altre cose, è un evento culturale abruzzese che ogni anno si svolge a Pescara. Ho avuto anche io l’onore di parteciparvi con una mia pubblicazione ed ogni anno resta un’occasione in cui rivedere o conoscere nuovi autori. Parlo soprattutto di quelli meno noti, perché sebbene l’evento dia spazio a famosi personaggi di diversi ambiti culturali, io apprezzo soprattutto l’attenzione per gli autori locali.
Lo scorso anno, tra i vari acquisti, mi sono portata a casa una copia di “God Save The Queen” autografato da Irma Alleva. L’autrice che avevo avuto occasione di intervistare per una rubrica online sulla mia Pagina Fb, non l’avevo ancora conosciuta di persona.
E’ stata una piacevole scoperta che dal vivo ha confermato la mia stima.
Quel suo libro è rimasto nella mia libreria di casa per diversi mesi, attendevo il momento in cui mi chiamasse. I libri arrivano quando è il momento. Così è stato.
“God Save The Queen” mi ha fatto compagnia nelle mattinate al mare di inizio giugno, silenziose e calme ma che nella mia testa si sono arricchite di un sottofondo unico, quello della musica dei Queen. Inevitabile, date le citazioni dei testi e la tematica.
L’ultimo libro di Irma è incentrato sulla figura di Diego Regina, leader del gruppo musicale dei Regina Qeen Tribute, cover band abruzzese che pian piano e con impegno e dedizione è arrivata a riscuotere nel tempo un grande successo in tutta Italia fino alla finale di Italia’s got talent. Dopo un concerto, una sera di settembre, la macchina sulla quale viaggia la band esce fuori strada e del gruppo ha la peggio proprio Diego. Ne segue un lungo periodo di degenza in ospedale e poi di riabilitazione fino a quella che si rivela la fase più difficile: il ritorno sul palco.
“God Save The Queen” è una storia vera sapientemente romanzata dall’autrice, che l’ha scritta stando a stretto contatto con il protagonista. Irma ha una capacità spiccata nel raccontare storie che sente vadano raccontate. Non è la prima volta che dona la sua penna ad una storia che ha le radici nella realtà. Il libro si legge piacevolmente, lo stile pulito e ben curato facilitano il lettore nel proseguire di pagina in pagina, spinto soprattutto dalla curiosità che Irma riesce a generare.
La vicenda è interessante, il protagonista ha un’aura speciale, è inserito in un contesto che ammalia come quello musicale. Le dinamiche del gruppo fanno da collante e nello stesso tempo sono un riflesso di tutti gli altri aspetti che mutano nel corso della storia. Tutto appare come una scalata al successo unica e meritata perché impregnata di passione e coraggio.
L’amore, la malinconia, la memoria, la perdita della speranza, la passione passano attraverso l’armonia, sfiorabile chimera, che la musica mi lascia intravedere.
Questa citazione l’ho sottolineata a matita, come mi piace fare quando sento che quelle righe mi trasmettono qualcosa che non so ben definire ma non vorrei scordare. Questa citazione secondo me è il cuore del libro. La storia di Diego Regina affascina per il carisma del suo protagonista ma nello stesso tempo perché ognuno di noi si sente o si è sentito come lui con in mano il proprio sogno.
“God Save The Queen” tratta del coraggio, di quello di riprendere i propri sogni dopo che se ne è stati lontani, quello di guardare in faccia la realtà scoprendo i cocci di un traguardo che era stato già raggiunto, quello del accettazione del cambiamento di chi è accanto a noi, quello dello sguardo posto su noi stessi senza la paura di guardarci dentro.
“God Save The Queen” può giungere tra le mani dei lettori come una bella storia da leggere ma rivelarsi alla fine un’occasione per riflettere e fare proprio un bricciolo di quella magica energia che dai Queen attraverso Diego Regina e Irma Alleva può arrivare fino a noi.