"Ricordati di sognare, perché da quando avrai tra le mani un’altra vita, i tuoi sogni saranno il carburante dei suoi. E se tu sogni, tuo figlio non smetterà mai di farlo."
Il coraggio di sognare, la speranza e l’amore con la A maiuscola sono ciò che permette sempre ad un fiore di nascere.
Anche dove c’è aridità, dove è tutto bruciato come ai piedi di un vulcano.
Quando pensiamo che sia tutto perduto la Natura ha più forza e nulla può schiacciare la sua energia. Sempre nasce un fiore (Mondadori, 2021) è la seconda pubblicazione della scrittrice abruzzese Giorgia Lanzilli, un titolo che contiene in sé un messaggio e una verità.
L’autrice conduce il lettore nelle giornate di due donne, ripercorrendo il presente e passato, da quando erano ragazze a quando diventano adulte con una valigia piena di momenti per le quali la vita le ha fatte meravigliare e altri per i quali hanno sofferto. Insieme, quei pezzetti riconducibili a qualcosa che è mancato, che non si è raggiunto o si è perso.
Giorgia conferma la sua abilità con penna e inchiostro, anzi secondo me dimostra di aver aggiunto qualcosa in più alle sue capacità di scrittura. Forse, una consapevolezza e una maturità che è normale di fronte ad un nuovo lavoro e che le ha consentito di gestire nel modo più appropriato la stesura di una storia non semplice da raccontare. Sono certa di questo, perché Giorgia prima di essere una scrittrice è una donna, una madre, un’amica e si sarà trovata in tanti momenti della sua vita a essere come le protagoniste. Si sarà trovata a sostenere una sua amica, a piangere e ridere con lei, a stare in silenzio e si sarà trovata anche dall’altra parte, a ricevere affetto e sostegno. Si percepisce che sono sentimenti veri, puri, conosciuti fino al profondo dall’autrice. Agata e Nicole sono le protagoniste di Sempre nasce un fiore, così diverse e allo stesso tempo complementari: Agata introversa, riservata e con una storia di abbandono legata alla sua infanzia in Sicilia mentre Nicole è più estroversa, con una particolare carica di energia e determinata. Le conosciamo quando da adulte hanno realizzato i loro sogni e Agata ha un negozio di filati e lane nella piazza del borgo di Atri mentre Nicole è mamma a tempo pieno della piccola Eva.
Tra la piazza dove domina il Duomo e i vicoli si dispiegano le loro giornate sotto una luce diversa a seconda dell’alternarsi delle stagioni, dal calore caldo primaverile alla neve che cade a fiocchi in inverno. La scansione del tempo è profonda, segnata proprio dalle descrizioni che l’autrice dona al lettore dei dettagli dell’ambiente che muta giorno dopo giorno. Il tempo è un altro protagonista di questo romanzo, aleggia sul paese in cui vivono, ma è centrale dentro di loro. Agata non ha più tempo, le è stato diagnosticato un cancro con il quale ha già molto combattuto, Nicole che ha dedicato anima a cuore alla sua famiglia si ritrova ormai troppo spesso con lo sguardo nel vuoto chiedendosi se ormai sia vuota anche la sua relazione di coppia, se abbia ancora dei sogni.
Eva è il collante tra tutte, la più piccola eppure la più saggia con gli occhi colmi dell’infinito della speranza. Un’imprevedibile sorpresa, rimescolerà i colori di questa storia sostituendo quelli più grigi che sembrano prevalere verso il finale con quelli più tenui e pastello come il rosa, il giallo e l’azzurro di un futuro possibile, oltre ogni aspettativa, oltre ognuna di loro.
Sempre nasce un fiore ve lo consiglio, perché c’è bisogno di storie che diano speranza, che siano vere, che ci facciano compagnia dicendoci che non siamo i soli a vivere i nostri momenti di disintegrazione nella vita, anche in quei momenti dentro di noi c’è l’energia della Vita dalla quale siamo nati che non ci abbandona mai.