Guardati intorno e scrivi: io l’ho fatto
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I più grandi romanzi saranno stati ispirati da eventi importanti, incontri folgoranti o misteri sorprendenti.
Eppure, si può trovare ispirazione anche da esseri semplici come gli uomini. Non ci credete? Io l’ho fatto.
Premetto che non c’è stata premeditazione e come avrete letto dagli ultimi post nei quali vi ho raccontato come sono tornata a scrivere, tutto si è dato per caso. O meglio, mi ci sono ritrovata! Tutti quegli “scatti fotografici” che io ho fatto tramite le parole si sono tramutati in capitoli e la somma di essi ha dato vita a un libro! Avete capito bene, vi sto comunicando questa bella novità!
La cosa che più colpisce è che mi sia stato ispirato da un uomo, vi rendete conto?
Uno di quegli esseri semplici e strani ma pure adorabili che non capiamo spesso o per tutta la vita. Alla base c’è l’amore per il mio compagno ma resta comunque la costatazione che un uomo è una fonte d’ispirazione a cui attingere sempre.
Ci sono romanzi nati per superare un tradimento, altri per elaborare la fine di una relazione oppure un risentimento verso l’ultimo uomo capitato sulla nostra strada e poi, c’è il mio libro nato per osservare e sorridere.
Alla fine gli uomini, se non fanno soffrire una donna, la fanno ridere e questo è il loro punto di forza. Io, grazie alla scrittura, ho iniziato a fare mia una qualità del mio compagno: l’ironia.
Per una giallista è stata una novità.
Per una giallista forse, è stato solo un’altra chiave di lettura della realtà.
Alla base di un romanzo, di qualsiasi genere si tratti, c’è l’osservazione della vita e la curiosità.
Scrivere significa non perdere di vista questi elementi. Scrivere è mettersi sempre in gioco.
Quando ho cominciato a crederci, quando quei capitoli ho pensato potessero essere adatti per una nuova pubblicazione, ho accettato la nuova sfida. Mi sono messa alla prova di nuovo.
Ho sperimentato, ho scoperto una nuova parte di me come scrittrice e come donna.