Finché il caffè è caldo di T. Kawaguchi

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“Finché il caffè è caldo” è un romanzo delicato, dalle atmosfere oniriche che fanno da sfondo a personaggi all’apparenza semplici ma portatori di valori e pesi, dolori e speranze. Prendere il caffè con qualcuno o da sola è per me un rituale, significa fermarmi pochi minuti, dedicarli a me, a sentire ciò che provo, a fare una sosta nella giornata. Nel romanzo prendere il caffè diventa l’occasione per questo, per comprendere l’importanza dell’ascolto. L’ascolto dei nostri sentimenti. Avere qualche attimo per non agire d’impulso oppure con distacco o secondo un’abitudine. Quanti di noi vorrebbero viaggiare nel tempo? Tornare indietro per dire o fare qualcosa in cui si è mancati.

Questo romanzo ci insegna una cosa importante: a cosa porta compiere un’azione.
È il significato di ciò che ci accade che dobbiamo comprendere. Non conta il viaggio nel tempo, tanto il passato non cambia. Conta invece, come noi possiamo essere diversi, compiendo la scelta più attenta che può farci essere migliori, vivere senza rimpianti.
Di pagina in pagina, nell’atmosfera di una particolare caffetteria giapponese, le storie si rincorrono attraverso gli occhi e le emozioni di chi le ha vissute e si racconta: la coppia di innamorati, lei dichiarando il suo amore invece di stare in silenzio scopre che lui è disposo a esserci ancora quando tornerà. La moglie che cambia atteggiamento verso la malattia del marito è come se riconquistasse se stessa. Tra le due sorelle, quella che sopravvive all’incidente si riavvicina ai genitori. La madre, viaggiando nel tempo, può guardare negli occhi la figlia che ha messo al mondo, ultimo estremo atto d’amore a scapito della sua vita. Nella “sospensione” del tempo che dura la durata di un caffè sorseggiato, ognuno di loro guadagna tantissimo. Su tutti aleggia la presenza del fantasma, personaggio che forse sa leggere nel cuore di tutti ed è rappresentazione del tempo.
Questo è un tema ricorrente nella letteratura giapponese, come anche l’amore che fa da filo conduttore tra tutte le storie raccontate, tra il passato e il futuro di ciascuno mentre nel presente abbiamo la possibilità di scegliere proprio ascoltando il cuore.
 

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