Non camminare dietro di me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico.
Questa citazione di Albert Camus introduce uno dei capitoli di “Dentro il bianco”, il mio terzo romanzo, è molto importante per me perché racchiude il cuore del valore dell’amicizia che veicola. Sì tratta di un giallo o meglio di un thriller che contiene oltre alla tensione, ai pericoli e alla paura un alto tasso di coraggio. Il coraggio è necessario per raggiungere la verità. Il coraggio solo può far attraversare i rischi e quel filo sottile di una suspense che si fa sempre più tagliente di pagina in pagina. In questa atmosfera ho calato il personaggio di Claudia che indaga in veste di semplice civile sua situazione ben più complessa di quel che appare e che si possa immaginare. Lo fa per amicizia. Lo fa per Gaye. A Gaye vorrei dedicare questo post, è una spalla della protagonista o meglio e la parte che la completa. Gaye è una donna turca alla quale hanno ucciso il compagno, lei ne è convinta così come è sicura che la pista che la polizia inglese sta seguendo sia sbagliata. Allora, si rivolge alla sua amica per avere aiuto e Claudia prende il primo volo per Oxford e la raggiunge. Da lì inizia la loro avventura, il loro calvario perché i pericoli ai quali vanno incontro non fanno che sommarsi. La voglia di fare qualcosa di buono e di aiutarsi è maggiore però. Non è solo Claudia che va in soccorso a Claudia, è forse più Gaye che alla fine, aiuta Claudia, dimostrandosi un punto di riferimento sicuro e discreto, capace di rispettare i suoi tempi, i suoi silenzi, la sua sofferenza. Claudia è in Inghilterra per aiutare la sua amica ma il lettore scoprirà che è lì per fare i conti in primis con se stessa. Gaye è solare, allegra e soprattutto è una donna che sa stupirsi di ogni cosa le sta intorno accogliendola con entusiasmo. È una donna che ha perso molto proprio quando aveva assestato la sua vita e disposta a non riprendere le fila della sua esistenza se prima non avrà dato un volto a chi le ha tolto il suo uomo. Gaye sa infondere forza, determinazione ma ha anche paura ma poi accanto a Claudia sa riprendersi e destarsi dai timori. Gaye e Claudia sono una squadra, sono una coppia di amiche, sono presenza per l’altro e per se stesse. Dove sta per cedere l’una arriva l’altra. Dal punto di vista della narrazione funzionano, il lettore ne è catturato e affascinato. Nella trama sono loro gli soggetti trainanti. Spesso nelle presentazioni mi chiedono se i personaggi dei miei romanzi sono reali o a chi m’ispiro. Nel caso di Gaye in “Dentro il bianco”, posso affermare che è così com’è nella realtà. Ho in un certo senso omaggiato un’amica a me molto cara, perfetta per essere inserita in un giallo insieme all’ispettrice Claudia De Angelis. Gaye esiste e sebbene siamo molto distanti, posso custodirla nel mio libro per sempre.